18 maggio 2013

Giovanni Rossignoli e il mito del "mei stò in Burgh"


 Giovanni Rossignoli, borghigiano purosangue e sportivo pavese del primo ‘900, fu un pioniere del ciclismo mondiale e protagonista del primissimo Giro d’Italia che partì il 13 maggio 1909 da Milano. Baslot (così soprannominato per l’abitudine che si aveva all’epoca nel bere il vino in piccole bacinelle di porcellana) partecipò ultra-quarantenne nel 1926 nella categoria "routiers" ad un Tour de France, senza squadra professionistica, e….. lo vinse! Sul treno che lo riportava in Italia dopo questa splendida vittoria francese, viaggiava anche Camillo Golgi fresco vincitore del premio Nobel per la medicina; in stazione a Pavia una banda fragorosa iniziò a suonare e Golgi si meravigliò di questa sorpresa in quanto nessuno sapeva della sua presenza su quel treno ma… l'accoglienza non era per lui ma era riservata alla splendida vittoria del mitico Baslot Giovanni Rossignoli! Fu anche un grand'uomo nella vita, fece il pompiere, il vogatore, aiutò tantissimo le famiglie povere borghigiane tant'è che anche la regina Elena lo volle premiare assieme a tutti gli sportivi italiani che tenevano alto nel mondo il nome dell Italia. La Regina iniziò a chiamare ad uno a uno i premiati, arrivò il momento anche di Giovanni:
“ed ora premiamo un grandissimo ciclista e soprattutto un grande uomo che con i suoi successi e la sua generosità mantiene in alto l’onore dell Italia e di tutti gli italiani, consegno con grande soddisfazione la medaglia d’oro per meriti sportivi a Giovanni Rossignoli da Pavia…..Giovanni Rossignoi da Pavia non è presente?......Giovanni Rossignoooooli da Paviaaaaa c’è o non c’è?”
A questo punto Baslot ricevette una spinta da un amico a lato e si trovò direttamente innanzi a la Regina “finalmente, è lei Giovanni Rossignoli da Pavia?”
“…..mmm…si si mia Regina, sum Giovanni Rossignoli ma…sum no ad Pavia…….mei stò in Burgh!!”

Stefano Schinelli